Amiternum – Sito archeologico
Amiternum era un’antica città italica fondata dai Sabini, le cui rovine sorgono nei pressi di San Vittorino, nella periferia del comune dell’Aquila. Oggi è possibile vedere solamente un teatro, un anfiteatro e la pianta di una domus, che costituiscono il sito archeologico principale di epoca romana, ma altre importanti testimonianze, tra cui una villa d’epoca romana, sono state rinvenute recentemente nell’area circostante, nei pressi di Coppito e Pizzoli.
La città ha dato i natali ad uno dei maggiori storici romani, Sallustio, ed è stata sede di diocesi insieme alle vicine città di Forcona (frazione di Civita di Bagno) e Pitinum (quartiere di Pettino). Pur essendo sopravvissuta alla caduta dell’Impero romano d’Occidente, Amiternum visse un periodo di grande decadenza fino a scomparire completamente nel XIII secolo.
La città di Amiternum (il cui nome deriva da intorno e Aternus, stando quindi a significare «sui lati del fiume Aterno»), da non confondersi con la contemporanea Amiternum sannita, precede di molto l’epoca romana e fu una delle più importanti città sabine. Secondo Marco Porcio Catone, è proprio da un villaggio nelle vicinanze di Amiternum, Testruna, che trae le sue origini il popolo dei Sabini. L’antico centro italico si sviluppava sui lati del colle oggi chiamato San Vittorino ed era un importante centro di scambi tra il Tirreno e l’Adriatico. Gli amiternini vinsero una guerra contro gli aborigeni al tempo di Romolo (fine dell’VIII secolo a.C.), conquistando le loro città più importanti, Lista e Cutiliae, in un attacco notturno e furono la popolazione che dominò l’alta valle dell’Aterno fino al VI secolo a.C.
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